Bominaco: la piccola "Cappella Sistina" d'Abruzzo
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Bominaco: la piccola "Cappella Sistina" d'Abruzzo

Descrizione

Una piccola chiesetta, che domina l’altopiano di Navelli e che si nasconde tra i monti di Bominaco, ha al suo interno un vero e proprio tesoro. Per arrivarci dovrete partire dall’Aquila e fare circa 30Km in direzione Popoli/Navelli/Caporciano. Attraverserete paesaggi ricchi di storia ed autenticità, che vi porteranno in questo minuscolo borgo, dove scoprirete un tesoro incredibile: l’Oratorio di San Pellegrino nella chiesa di Santa Maria Assunta. Prima un po’ di storia: il feudo, posizionato strategicamente lungo il Tratturo Magno, “l’autostrada” della transumanza, faceva parte di un antico complesso monastico di proprietà dell’ordine religioso dei benedettini nel X secolo. Le fonti più certe su Bominaco provengono dal Chronicon Farfense di Gregorio di Catino, in cui cita il sito come “Mamenacus”, ricordato anche nel 1093 e nel 1321. Nel 1019 il monastero dipendeva da Farfa, e fu donato a Oderisio di Valva della diocesi di Sulmona, come confermato dai diplomi imperiali di Palermo del 1019 e del 1027.

I signori di Bominaco che erano feudatari, insieme a quelli della vicina Caporciano, nel 1428 ottennero il diritto dal papa di eleggere personalmente gli abati di Santa Maria Assunta, a testimonianza della loro influenza. Iniziò però un periodo di declino, in cui il monastero, indebolitosi sempre di più, passò di mano tra signori e vescovi vari. Bominaco, a inizio Ottocento, fu annesso al comune di Caporciano, sotto la giurisdizione diocesana dell’Aquila.

Nel 1927 fu definitivamente incluso nella provincia dell’Aquila. Dopo lo  spopolamento iniziato negli anni Sessanta/Settanta, oggi Bominaco è una mèta turistica molto gettonata, proprio grazie agli antichi manufatti del castello fortificato e del complesso abbaziale di Santa Maria, tra cui spiccano gli affreschi duecenteschi dell’oratorio.

L’oratorio di San Pellegrino – ciò che resta dell’antico complesso monastico medievale - è una piccola cappella completamente affrescata nel XIII secolo. Un capolavoro assoluto, che ha scomodato paragoni con alcuni luoghi simbolo del patrimonio artistico e storico italiano, dalla Cappella Sistina a quella degli Scrovegni, a Padova.

L’Oratorio offre un incredibile contrasto tra la struttura esterna piuttosto anonima e l’interno, caratterizzato da un’esplosione di colori data dagli affreschi che ancora conserva e che sono stati restaurati proprio di recente. Secondo alcune ipotesi sarebbe addirittura legata al passaggio, da questa parti, di Carlo Magno. Fu comunque rifatta dall’abate Teodino nel 1263.

Le pareti e le volte sono completamente affrescate con episodi tratti dal Vangelo, l’infanzia di Cristo, la Passione, il Giudizio Finale e alcuni episodi della vita di San Pellegrino.

La particolarità forse più affascinante degli affreschi è la raffigurazione di uno dei più antichi calendari monastici esistenti: ad ogni mese sono dedicate due vignette in cui sono riportati il segno zodiacale, la corrispondente fase lunare, una figura allegorica che rappresenta il mese e i giorni contrassegnati dalle lettere dell’alfabeto.

A separare la zona destinata ai pellegrini da quella dei monaci sono due transenne di marmo scolpite con l’immagine di un drago e di un grifone e l’iscrizione che ricorda Teodino e la data del 1263. Questi affreschi di scuola abruzzese risalenti al XIII secolo sono fra i più vasti e integri complessi pittorici dell’epoca.

Un altro gioiello vi attende accanto al meraviglioso Oratorio di San Pellegrino: si tratta della già citata Chiesa di Santa Maria Assunta, altra unica superstite alla distruzione dell’antico complesso monastico. Essa si colloca in posizione leggermente sovrastante rispetto all’Oratorio, ma si raggiunge con una brevissima camminata.

L’oratorio di San Pellegrino, così come la Chiesa di Santa Maria Assunta, sono aperti tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Nel periodo invernale la chiusura è anticipata alle 16.00.

Si accede a questi due luoghi con una visita guidata: non è previsto un vero e proprio biglietto di ingresso, ma vi verrà chiesto un contributo di 2€ (per accendere l’illuminazione interna) e una donazione volontaria per la guida a vostro piacimento.

Non serve prendere appuntamento: vi basterà recarvi qui nelle fasce orarie sopra indicate e, se non troverete nessuno, potrete telefonare al numero esposto sul cancello. La guida vi raggiungerà in pochi minuti.

Foto di: https://www.parrocchiabominacocaporciano.it/#gallery

Bominaco: la piccola "Cappella Sistina" d'Abruzzo

Un borgo minuscolo, arrampicato sulle colline dell'aquilano